martedì 5 agosto 2008

Tarquinio & la Regina

Eccoci qua dopo "La iena e L'elefante" una nuova storiella, nata proprio questo pomeriggio e buttata giù alla benemeglio in 2 orette è pronta per il pubblico.

In un luogo molto lontano, in un tempo remoto viveva tranquillo e lieto un piccolo formicaio governato da una giovane regina. Una regina sana, florida e bella (come bella può essere una formica).
Non sempre il piccolo formicaio aveva vissuto momenti così felici, anzi i momenti tristi superavano di gran lunga quelli di lieto benessere, ed era stata la giovane regina, con la sua saggezza, la sua grinta e la sua sicura perfezione a far superare all’intero regno gli inevitabili periodi bui della storia.
Così venne il giorno che le più fedeli schiave-collaboratrici, che veneravano la loro regina quasi fosse una divinità le consigliarono che i tempi erano maturi per sostenere un ampliamento del formicaio, e quindi la nascita di nuove giovani formiche operaie.
La regina come suo solito non prese una decisione avventata, ma pensò a lungo al consiglio di far nascere nuove discepole, e la terza notte di approfondite analisi, prese la sua decisione che l’indomani comunicò all’intero regno.
Di fronte a migliaia di formiche la sovrana sicura come sempre delle sue scelte rivelò che nel periodo necessario alle uova non fecondate (generanti le formiche maschio) per dischiudersi lei avrebbe sostenuto un lungo viaggio nei regni adiacenti, nei veri e propri imperi di altre razze di formiche e addirittura di altri insetti e animali.
Il grande viaggio si rilevò un vero e proprio successo, la regina stupì letteralmente ogni regno o impero da lei visitato, dove molti iniziarono a pensare che grazie alla sua guida il piccolo e sconosciuto formicaio si sarebbe ampliato e sviluppato a dismisura.
Anche per la regina il viaggio si rivelò un successo, infatti oltre a stringere ottimi legami coi regni adiacenti lei stessa imparò molte tecniche di governo e di sviluppo che avrebbe presto applicato nel suo formicaio, e grazie ai suoi studi e alle sue puntigliose osservazioni non avrebbe impiegato molto tempo per perfezionarle addirittura.
Così arrivò il tempo per la regina di fare ritorno e mettere in pratica tutti i suoi studi, sicura di sé si presentò al regno più matura, ma anche più esigente e dispotica pronta ad una nuova era.
Pochi giorni dopo il suo ritorno si dischiusero anche le uova dei giovani maschi, i quali vennero condotti nella sala di sua maestà la regina. Vennero fatti inginocchiare di fronte alla madre di tutto il formicaio e al loro saluto la regina rispose con un sorrisetto orgoglioso (alcuni maschi della prima fila le baciarono addirittura le zampe posteriori in gesto di completa sottomissione).

“Bene” disse la regina alzandosi con scatto superbo “formica KM2Z63 organizza il volo nuziale”

“si mia sovrana” obbedì inginocchiandosi la formica,

“E voi altre” continuò la regina “pulite questi servi” si voltò “non voglio che il loro maleodorante puzo attiri quelle idiote delle cavallette!” (citazione inevitabile).

Poche ore dopo sulla cima del formicaio tutti i maschi erano stati disposti in fila, pronti per il volo come ordinato dalla regina, che sopraggiunse con puntualità svizzera nel punto predisposto per il decollo.
Come d’incanto la nostra sovrana aprì le sue ali e prese il volo, adornata di pochi semplici oggetti, infatti pur essendo una regina e considerandosi tale non amava certo gli sfarzi costosi della casta dei sovrani a cui preferiva la sobrietà borghese ( forse perché non ne conosceva i valori, o semplicemente perché non poteva permettersi il massimo).
Come nelle più anarchiche delle osterie tutti i maschi presero il volo ostacolandosi l’un l’altro per essere il più vicino possibile alla regina nel suo volo (peraltro tutt’altro che fatatamente delicato, ma decisamente goffo n.d.a), tutti tranne uno, che con sguardo stupito, ma non troppo, guardò l’inutile atteggiamento dei suoi compagni dal punto in cui era stato depositato.
Allora tutte le formiche appostate sulla cima del formicaio raggiunsero il maschio e lo circondarono in cerca di una spiegazione di quel innaturale atteggiamento, e subito avvertirono la regina, che tornò svelta a terra seguita dal branco di maschi che continuavano a speronarsi e ostacolarsi.

“Qual è il problema?!” domandò burbera la regina,

“ Non sappiamo mia maestà, questo maschio non ha preso il volo!” disse KM2Z63

“Si è vero mia maestà” disse il maschio disobbediente “non intendo spiccare il volo, non me ne vogliate, ma oggi non ne ho voglia, opterei invece per una gitarella fuori formicaio se concedete!”

“COSAAA???” gridò d’impeto la dispotica sovrana,... ricomponendosi subito “come osi tu opporti ai miei ordini!”

“ Che sbadato che sono mia maestà, nell’enfasi della situazione non mi sono neppure presentato, io mi chiamo Tarquinio, o almeno questo è il nome che mi sono dato, comunque come vi ho detto oggi non ho voglia di fare questa noiosa cerimonia, e poi avete così tanti fedeli e scatenati compagni li con voi quale differenza potrei mai fare io, non sono neppure così bello, oddio neanche brutto” replicò sorridendo il maschio disobbediente.

“MAESTA’”…disse una formica “Questo disertore va contro il vostro volere e il volere della natura….volete che venga punito!?”

“Giusto!!!” subito intervenne uno dei maschi, quello più virile che a forza di gomitate nei confronti dei suoi colleghi e ammiccamenti verso la regina era sopraggiunto proprio accanto a lei “lasci che lo uccida io, li taglierò la testa e ve ne farò dono!”

“Basta” urlò la regina “Voi andate contro le leggi della sacra natura con tale atteggiamento!” disse rivolgendosi a Tarquinio

“Ma…sinceramente il mio esoscheletro mi pare identico al vostro, in quanto alle mie zampette sono un po’ gracili, ma sono sei come le vostre…e per il resto sono onorato di fare la vostra conoscenza, però scusatemi ma vorrei usufruire di questa splendida giornata per fare un giretto qui intorno…tanto domani morirò e tutto tornerà come prima, non faccio mica sommosse popolari io!" concluse Tarquinio.

In quel momento mille pensieri si accavallarono nella mente della regina…COME OSA …un piccolo incapace…METTERSI CONTRO DI ME….mettermi in ridicolo davanti a tutti , io che tutto voglio e tutto posso!...LO UCCIDO….devo mantenere la calma, se lo uccido tutti dopo avranno timore di me, e quel essere insignificante rimarrà nelle menti di tutti per anni, secoli forse….no non gli darò questa soddisfazione!

“Va bene” Disse “se questo essere non si sente all’altezza della grande regina può andar via come qualunque altro di voi miei piccoli sudditi!” obietò la regina digrignando le fauci.

Scese il silenzio

“Benissimo, favoloso queen grazie mille e non sminuitevi così siete un po’ in carne è vero ma con un po’ di dieta e più movimento si butta giù tutto quel grasso! Ora vado che mi perdo la gita altrimenti. Au revoir amici” disse spiccando il volo la formica ribelle e tutto riprese come se nulla fosse successo.

Mentre il volo nuziale stava per giungere al termine e la regina stava per raggiungere la stanza reale con i suoi concubini, Tarquinio assopito su un petalo di margherita con una fogliolina a coprirli il viso era li a fissare il tramonto, primo e ultimo tramonto della sua vita.


The End

D.V.





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